Storia

 

La costruzione del Monastero Abbaziale di Casanova ha inizio verso la metà del XII secolo, a seguito di una donazione da parte dei marchesi di Saluzzo a favore dei monaci cistercensi.
Da quel momento crebbero insieme l’impegno e il lavoro dei monaci per il recupero dei territori, bonificandoli, e l’aspetto della vita religiosa, unitamente a quella politica, che ne fecero un importantissimo punto di riferimento, non solo per il Piemonte, ma anche oltreconfine.
Nella seconda metà del XVI secolo, tale complesso assunse un potere talmente forte da indurre Emanuele Filiberto, Duca D’Aosta, a decretare di fatto l’alienabilità del patrimonio ecclesiastico. Cosicchè, buona parte di quelle ricchezza andarono a favore dell’abate commendatario di turno.
Di qui prende origine un avvicendarsi di dispute tra il potere politico e quello religioso rivolte alla nomina dell’abate, e anche il succedersi di personaggi illustri che vollero legare il proprio nome all’edificio stesso.
Tali fatti hanno comunque contribuito a mantenere integro il complesso, superando i periodi difficili, grazie appunto a queste protezioni. La decadenza iniziò verso la metà del 1600, a causa di un primo saccheggio a cui ne seguirono altri fino ad arrivare alla soppressione del monastero stesso da parte di Papa Pio VI, decretato il 3 aprile 1792, per cui la chiesa abbaziale divenne parrocchia, e contemporaneamente Re Vittorio Amedeo III ebbe la facoltà di disporre liberamente dei beni dell’abbazia stessa.
In quello stesso anno, il monastero assunse il nome di “Castello”, e venne adattato e trasformato in alloggio reale, divenendo luogo di caccia della famiglia di Casa Savoia.
Nel 1868 Re Vittorio Emanuele II vendette l’intero patrimonio al Regio Economato Generale (ciò in seguito al trasferimento, nel 1865, della capitale da Torino a Firenze), che lo possedette fino al 1921, anno in cui i beni vennero ceduti all’Opera Nazionale Combattenti, che divise a sua volta la grande tenuta in piccoli poderi in seguito venduti a privati.
Nel 1928 la restante proprietà passò alle Suore di Maria Ausiliatrice che la destinarono, fino al 1970, a sede per il noviziato internazionale.
Nel 1973 il Monastero di Casanova venne acquistato dalla S.p.A. Casanova. Il 9 aprile 1999 è stato rilevato all’asta, presso il Tribunale di Torino, dall’Associazione di Volontariato ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’ Onlus, di cui Don Adriano Gennari, Sacerdote dell’Ordine di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, è fondatore e animatore. Il complesso è stato destinato a “Casa di Spiritualità e Centro di Ascolto”.

“Chi serve con cura i poveri ama con gioia Gesù presente in loro”

Don Adriano Gennari

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