Spiritualità 

La vera preghiera ama il silenzio

 

 

L’atmosfera di spiritualità, percettibile in questo Monastero abbaziale, suscita nel cuore dell’uomo la gioia, la pace e la mistica serenità; risveglia nell’animo il desiderio di rivivere l’antico fervore religioso dei monaci cistercensi, che, per secoli, qui hanno vissuto la loro vita di preghiera e di lavoro. Questo luogo benedetto ci invita a cercare il silenzio per pregare e per imparare a pregare; per ascoltare Dio, che parla nel segreto del cuore dell’uomo; per contemplare tutti i suoi prodigi compiuti per la salvezza di tutta l’umanità; per adorare la sua Presenza, viva ed operante, in Cristo Gesù nell’Eucaristia; per “perdere” tempo con Lui e poi spenderlo tutto nella carità di Cristo in favore degli altri; per essere assorbiti da Dio Padre, fonte di grazia e per non sottrarci agli impegni del quotidiano; per incontrare il Signore poiché ciò è indispensabile per farsi prossimo al bisognoso con il Suo e con il nostro amore, con la Sua e con la nostra tenerezza e bontà; per fare esperienza di un tempo di contemplazione e di stupore dinanzi alla grandezza e all’onnipotenza di Dio, che si rivela non solo nella creazione, ma anche nei Suoi interventi prodigiosi per le Sue creature intensamente amate. “Nell’amore un silenzio vale più di un discorso”, ci dice Pascal. E S. Agostino ammonisce dicendo: “Altra cosa è un lungo discorso, altra cosa un lungo amore… Non mettiamo nella preghiera molte parole, ma molta preghiera” e potremmo aggiungere con convinzione: molta fede e molto amore. Pertanto restiamo in silenzio per pregare, sfidando il tempo e le lancette dell’orologio, per ritemprarci e per ricaricarci della vitalità e dell’amore di Dio Padre, di Cristo Gesù, dello Spirito Santo e per donarci con gioia in un servizio caritatevole ai fratelli sofferenti, bisognosi e malati. L’uomo della fretta, del “senza tempo”, l’uomo moderno, dell’informatica, della cibernetica, della computerizzazione, della globalizzazione non può non sentire forte la necessità di entrare nel silenzio per pregare, perché la preghiera lo fa crescere nel suo equilibrio spirituale e psicofisico, salvaguarda la sua identità e lo fa entrare in un “riposo rigenerante”. Il Monastero abbaziale è un luogo privilegiato per comprendere che solo l’uomo che prega ama, e solo chi ama, prega; che il tempo, tanto prezioso oggi, non manca più, perché ci si accorgerà di essere diventati, pregando, ricchissimi di tempo, tanto da poterne fare dono agli altri.

Don Adriano Gennari

“La preghiera non indebolisce ma dà forza allo spirito”
San Giuseppe Benedetto Cottolengo

up